Cari amici,
stasera ho bisogno di scrivere per sfogarmi un pò con tutti voi,che sono sicura capirete e accoglierete le mie parole senza giudicarmi.
Mi trovo in una fase della mia vita in cui tutto quello che vorrei sarebbe poter lasciare la mia città.
Sogno un altro modo di stare su questa terra,un'indipendenza che,ahimè,per ora non posso avere.
Ho già programmato quasi fino nel dettaglio i miei prossimi anni,durante i quali prevedo di trasferirmi al nord per l'università e di vivere da sola.
So benissimo che sarà dura,e chi ha qualche anno in più di me non potrà che concordare in questo.
Tuttavia l'aria qui si fa pesante ogni giorno di più,e non c'è quasi nulla che mi leghi ancora a Roma.
Per cosa dovrei rimanere?Per una persona che non ha saputo fare altro che abbandonarmi e torturarmi?Per la famiglia?
Sono decisa a prendere le redini della mia esistenza,qualcuno potrebbe obiettare che ho solo diciotto anni e tanto tempo davanti.
E' vero,sono giovane..ma sento un peso enorme sulle spalle.
Come se fossi qui già da diverse ere.
Non pretendo comprendiate il modo in cui mi sento,cosi sola e fuori posto.
Sotto la patina di allegria c'è un ben più spesso strato di disagio.
Rabbia.Rabbia perchè non riesco ad avere l'unica cosa che vorrei.
E a questo punto non stò parlando più solo della libertà,ma anche di [qualcun]altro.
Non c'è dunque chi sappia amarmi per quella che sono senza riserve?
Non c'è qualcuno disposto a fregarsene di convenzioni,distanze e complicazioni?
Io mi guardo intorno e vedo solo gente in bilico sull'orlo di un burrone,tutti a guardar giù,nessuno col coraggio di lanciarsi nel vuoto.
Insomma sono rimasta la sola ad aver fatto a pezzi il paracadute?